4 Luglio 2023
L’Italia è una zona sismica e il rischio di un terremoto è sempre presente. La tua casa dovrebbe essere in grado di proteggere te e la tua famiglia, ma come fare ad esserne certi? Come migliorarne la resistenza sismica? E come puoi farlo senza spendere una fortuna?
Continua a leggere per scoprirlo.
Le classi di rischio sismico sono una classificazione utilizzata per valutare il livello di vulnerabilità di un’abitazione in caso di terremoto.
Più alta è la classe di pericolosità sismica, minore è il valore di una casa o di un altro edificio.
In Italia, la classificazione sismica è definita dal Dipartimento della Protezione Civile e si basa sulla zona sismica di appartenenza del comune in cui si trova l’abitazione.
La classificazione prevede otto classi di rischio crescenti, dalla lettera A+ alla lettera G, con la classe A+ che rappresenta il rischio sismico più basso e la classe G il rischio sismico più alto.
La conoscenza della classe di rischio sismico è importante per valutare la necessità di adottare misure di protezione sismica per l’edificio, come ad esempio la messa in sicurezza delle strutture e l’adeguamento sismico degli impianti.
La classe di rischio sismico dipende da diversi fattori:
> Il tipo di materiale da costruzione utilizzato. Ad esempio, una casa in mattoni antisismica avrà un rischio inferiore rispetto a una casa in mattoni non rinforzata. Allo stesso modo, le case in cemento sono più resistenti di quelle in legno.
> La manutenzione e il rafforzamento dell’edificio negli ultimi anni (o decenni). Se nella tua zona non si sono verificati terremoti importanti per molti anni, è probabile che da allora non siano state installate nuove armature, il che significa che il rischio è maggiore quando si verifica un terremoto!
> Quanto sono solide le fondamenta della tua casa rispetto a quelle costruite su un terreno soffice o su formazioni rocciose instabili che potrebbero spostarsi durante un terremoto.
Se stai vendendo una casa, è importante sapere qual è la classe di rischio sismico della tua proprietà.
La classe di rischio di un immobile può anche influenzare il valore di mercato dell’edificio, in quanto gli acquirenti potrebbero essere disposti a pagare di più per una casa con un grado di sicurezza più elevato. Infatti, queste proprietà hanno premi assicurativi più bassi rispetto a quelle classificate come ad alto rischio, grazie alla loro capacità di resistere ai terremoti meglio di quanto non facciano le case in aree a basso rischio.
Secondo uno studio, una classe di rischio sismico bassa può avere un impatto negativo sul valore di una proprietà. Lo studio ha riscontrato che dopo la delimitazione di una zona di faglia, i valori delle proprietà sono diminuiti del 6,6% e anche i canoni degli affitti sono diminuiti. Ciò suggerisce che un edificio con alto rischio sismico può essere percepito come uno svantaggio dai potenziali acquirenti o affittuari, che potrebbero preferire proprietà con un basso rischio sismico.
Dal 1º gennaio 2017 al 31 dicembre 2024, se effettui interventi antisismici sulla tua casa, hai diritto ad una detrazione fiscale dal 50% all’80% della spesa sostenuta. Tale detrazione è calcolata su un ammontare massimo di 96.000 euro per unità immobiliare (per ciascun anno) e deve essere ripartita in cinque quote annuali di pari importo. Inoltre, se acquisti un immobile in un edificio demolito e ricostruito nei Comuni in zone classificate a “rischio sismico 1”, puoi detrarre dalle imposte una parte consistente del prezzo di acquisto (75% o 85%, fino a un massimo di 96.000 euro).
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