28 Marzo 2023
Da anni in Italia e in Europa si parla di migliorare l’efficienza energetica degli edifici e delle abitazioni. Non a caso sono state presentate diverse normative e incentivi fiscali per gli interventi utili a aumentare il risparmio energetico del patrimonio immobiliare italiano.
Secondo il Rapporto Enea del 2022, sono stati effettuati 5,5 milioni di interventi nell’ambito dell’Ecobonus, che hanno portato a oltre 53 miliardi di euro di investimenti e un risparmio complessivo che supera i 22.600 gigawattora l’anno. Questi interventi si sono concentrati principalmente sulla sostituzione degli infissi, sull’installazione di caldaie a condensazione e pompe di calore, nonché sull’installazione di schermature solari.
In questo articolo proviamo a fare chiarezza sulla direzione dell’Europa in merito all’efficienza energetica degli immobili, su quali sono gli immobili che dovranno adeguarsi alle normative e quanto costeranno gli interventi per adeguarsi.
Con il Superbonus del 110%, introdotto dal governo Conte con il decreto Rilancio del 2020, sono stati avviati lavori di riqualificazione energetica che portassero al miglioramento di almeno due classi energetiche. Secondo il monitoraggio dell’Enea (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile), al 28 febbraio 2023 solo l’1,1% degli immobili italiani risulta aver usufruito di bonus su un totale di 35 milioni di unità immobiliari residenziali. Infatti, attualmente circa il 35% degli immobili in Italia si trova in classe G, mentre il 25% è in classe F.
Ecco che entra in gioco la Direttiva Europea per il miglioramento delle prestazioni energetiche degli edifici. Il testo, proposto dalla Commissione UE, è stato recentemente approvato. Da un lato, i tempi sono stati accelerati e, dall’altro, gli Stati membri hanno ottenuto maggiore flessibilità nell’attuazione delle disposizioni. Il testo è stato approvato e, nelle prossime settimane, partirà il negoziato (Commissione, Parlamento, Consiglio) per arrivare alla direttiva finale. Se la direttiva verrà definitivamente approvata entro quest’anno, gli Stati membri avranno tempo fino al 2025 per recepirla.
Secondo la direttiva Casa Green gli edifici residenziali dovranno raggiungere la classe energetica E entro il primo gennaio 2030 e la classe D entro il primo gennaio 2033. Sono esclusi gli:
– alloggi sociali di proprietà pubblica;
– gli edifici vincolati per il loro valore architettonico o storico;
– gli immobili utilizzati per meno di 4 mesi all’anno;
– gli immobili indipendenti con superficie inferiore a 50 metri quadrati.
Inoltre, ogni Paese potrà richiedere alla Commissione Europea di esentare fino al 22% di tutti gli edifici residenziali dagli obblighi e di posticipare il termine al 2037 per ragioni economiche e per la indisponibilità di forza lavoro qualificata.
Secondo le attuali stime, gli edifici in classe energetica G dovrebbero essere tra i 1,4 e 1,8 milioni di edifici, suddivisi più o meno a metà tra condomini e unità unifamiliari. Per queste case dovrebbero essere disposti lavori di efficientamento in grado di raggiungere la classe E nel 2030 e la classe D nel 2033.
Il calcolo del costo per passare dalla classe G alla E varia notevolmente in base alla zona e alle specifiche esigenze dell’immobile. Ad esempio, per una casa singola di 100 mq situata al centro nord e costruita 50 anni fa, si dovrebbero sostituire gli infissi con doppi vetri, installare una caldaia a condensazione e isolare il tetto per raggiungere la classe energetica E. Successivamente, per passare alla classe D, è necessario aggiungere un cappotto termico o una pompa di calore al posto della caldaia. I costi degli interventi possono variare da €20.000 a €40.000, a seconda delle specifiche esigenze dell’edificio. Anche i condomini richiedono interventi simili, ma con costi proporzionali al numero di appartamenti.
Un’idea molto diffusa ed abbastanza verosimile è quella per cui tutti gli edifici con classe energetica inferiore alla D verrano svalutati e saranno eventualmente venduti ad una frazione del loro attuale valore.
Il rovescio della medaglia, in questo caso positivo, è che secondo gli operatori del mercato oggi, a parità di anno di costruzione e di superficie, un immobile di classe A vale almeno il 30% in più di uno di classe G.
Quindi, ristrutturare casa aumentando l’efficienza energetica ha tre vantaggi:
1) ti permette di valorizzare l’immobile;
2) più della metà dei costi sostenuti possono essere detratti grazie ai bonus edilizi;
3) ti assicura un risparmio sulle bollette dal 20 al 50%.
Ristruttura Tuttoincluso nasce dall’esperienza di architetti, interior designer ed imprenditori immobiliari fortemente consapevoli delle esigenze dei clienti in materia di ristrutturazioni. Vogliamo offrire a chi sceglie di affidarsi a noi le migliori maestranze e un supporto costante dalla fase di design allo svolgimento dei lavori, fino alla consegna delle chiavi.